“Il condannato” è un romanzo bellissimo e struggente, con un lettore straordinario che riesce a trasmettere ogni sfumatura di questa intensa narrazione. La storia si sviluppa durante le ultime ore di un uomo condannato a morte. Di lui conosciamo solo pochi dettagli, mentre il crimine per cui è stato condannato rimane avvolto nel mistero.
Questo romanzo è potente nella sua capacità di evocare i pensieri e le emozioni che affollano la mente di chi sa di dover morire a breve. Le riflessioni del protagonista si rincorrono, si sovrappongono e, infine, si annullano, rispecchiando le ansie e le paure universali che ogni essere umano potrebbe provare di fronte alla propria mortalità.
La situazione del condannato a morte è terribile e carica di sgomento, ma mi ha fatto anche riflettere su chi, come un malato terminale, è costretto a vivere con la consapevolezza di una malattia incurabile. Queste due condizioni, sebbene diverse, si intrecciano in una profonda ingiustizia che colpisce chiunque si trovi a fronteggiare la fine imminente.