Leggere pericolosamente

La mia Valutazione:

8.5/10

Le mie considerazioni

Stimolante è l’ aggettivo per questo romanzo/saggio epistolare di Azar Nafisi. Di questa brava autrice avevo già letto Leggere Lolita a Teheran e anche questa volta non sono stata delusa. Pubblicato nel 2022, il romanzo si presenta come una raccolta di lettere rivolte al padre defunto, in cui Nafisi intreccia memorie personali con riflessioni letterarie, politiche e sociali. L’ho preso in prestito dalla biblioteca, ma lo comprerò sicuramente. E’ uno di quei libri da tenere a portata di mano sia per le tante riflessioni che induce sia per spunti di prossime letture. (Fahrenheit 451 sarà sicuramente uno di questi). Dovrei avere molto spazio per riportare frasi e riflessioni degne di essere lette e rilette. Cita autori e testi che non conosco, ma è uno stimolo per affrontare nuovi autori. E’ un intenso e appassionato invito alla lettura, specialmente in questi tempi in cui verità e libertà di espressione sono spesso sotto attacco e non solo nei Paesi dove vige la dittatura. Anche nelle società democratiche per chiudere la bocca a chi pensa con la propria testa non si ricorre alla sopraffazione, ma ad una forma più sottile: pregiudizio, censura e diffamazione.
“Senza libertà di offendere (schernire, irridere) la libertà di espressione cessa di esistere” scrive Salman Rushdie. E’ il lavoro del poeta: nominare l’innominabile, prendere posizione, avviare discussioni, plasmare il mondo e impedirgli di addormentarsi. Una parte crea la “nobile menzogna” per conservare ordine e potere, l’altra cerca, per mezzo dell’arte, di sostituire alla menzogna la verità disturbante e sovversiva.

La trama

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cerca tra i miei libri