Il prete giusto

La mia Valutazione:

8/10

Le mie considerazioni

La storia di Don Raimondo Viale, il coraggioso prete di Borgo San Dalmazzo, è un esempio di resistenza e impegno. Sin dall’inizio, ha contrastato il fascismo, pagando il prezzo del confino e restando sempre sotto la sorveglianza della Chiesa e dei suoi superiori, ad eccezione del cardinale Frassati, che lo ha sostenuto. Non si è mai arreso e, dopo l’8 settembre 1943, ha aiutato gli ebrei in fuga dalla Francia attraverso Saint-MartinVésubie. La storia non è fatta solo di battaglie e decisioni dei grandi capi di Stato, ma anche delle azioni di eroi come Don Viale, che mettono la propria vita al servizio degli altri, superando ideologie, differenze religiose e tutto ciò che divide

La trama

Il prete giusto è la storia di un uomo libero, don Raimondo Viale (1907-1984), costretto a una sfida impari e solitaria con gli eventi piú aspri del Novecento. Abbandonato dalla Chiesa e malato, ha affidato a Nuto Revelli la memoria della sua vita. Sullo sfondo della campagna povera del Cuneese si snodano gli anni duri dell’infanzia, della Prima guerra mondiale, l’impegno nella parrocchia di Borgo San Dalmazzo fino allo scontro con i fascisti, le prediche coraggiose contro la guerra, l’imbarazzo della Chiesa, il confino. Poi, in un crescendo, i grandi drammi collettivi: l’8 settembre, le stragi naziste e fasciste, la persecuzione degli ebrei. E la scelta istintiva di schierarsi dalla parte giusta, con l’impegno prioritario, lui prete cattolico, di soccorrere le centinaia di ebrei in fuga dalla Francia. Salvando la testimonianza di don Viale, come ha scritto Corrado Stajano, Nuto Revelli ci offre «un libro amaro e appassionato. Ma anche un appello grave perché venga fatta un’azione di giustizia» da parte della Chiesa stessa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cerca tra i miei libri