Le quarte di copertina spesso amplificano le aspettative riportando prestigiose citazioni tratte da recensioni molto positive. Ne ho avuto l’ennesima prova con questo romanzo. “Gli uomini” di Sandra Newman è un romanzo distopico/utopico che tratta un tema intrigante e provocatorio: in un giorno qualsiasi, tutti gli uomini e i ragazzi del mondo scompaiono improvvisamente, lasciando la Terra abitata solo dalle donne. Il romanzo segue in particolare la storia di Jane Pearson, una donna molto complessa, e attraverso la vicenda della protagonista e di altre donne che vengono presentate man mano, l’autrice tratta temi sociali e psicologici, mostra le dinamiche di una società senza uomini e indaga anche le relazioni, i ricordi e i sentimenti che legavano le persone agli uomini scomparsi. L’idea è buona, ma credo che la Newman abbia voluto strafare. Scrivere un romanzo distopico è ambizioso, non è semplice affrontarlo senza scivolare nel caos o nella confusione, specialmente quando si vuole trattare argomenti complessi e intensi. Rileggere per capire anziché per apprezzare frasi o idee è un segnale che la narrazione non è chiara. Ho avuto l’impressione che la storia, invece di fluire inciampasse nei propri temi, risultando dispersiva e caotica. Peccato!