La camera azzurra

La mia Valutazione:

8.5/10

Le mie considerazioni

Ogni volta che leggo o ascolto un romanzo di Simenon, sento il desiderio di prendere in mano tutta la sua bibliografia e divorarla. Non è uno scrittore raffinato, ma la sua prolificità non intacca la sua capacità di intrigare i lettori, e in questo caso anche gli ascoltatori, come pochi sanno fare.
“La camera azzurra” non è un poliziesco come i romanzi di Maigret; si tratta piuttosto di un racconto di passione che sfocia in dramma. L’autore riesce a creare suspense fin dalle prime pagine, iniziando con una scena post-amplesso tra due amanti in una camera azzurra di un hotel di provincia francese. La sensualità pervade il racconto, ma con il progredire delle pagine si svela che ciò che stiamo leggendo è una ricostruzione durante un interrogatorio, rivelando che è accaduto qualcosa di grave. Questo mistero viene gradualmente svelato attraverso indizi sottili.
Simenon esplora l’aspetto psicologico dei vari personaggi, creando zone d’ombra attorno al protagonista. La descrizione della vita di provincia francese si intreccia con la follia della passione e la banalità della quotidianità matrimoniale, offrendo così un quadro complesso e affascinante.
La conclusione mi ha lasciato con un dubbio: il protagonista è stato una vittima della passione sfrenata dell’amante o ne è stato complice? Questo interrogativo rende la lettura ancora più intrigante e stimolante.

La trama

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