Oro” è una bella e interessante autobiografia, sebbene non possa essere paragonata a Open di Andre Agassi. Il libro racconta la vita di Federica Pellegrini dall’infanzia fino a poco piĂą di un anno fa, offrendo uno spaccato autentico di una giovane donna che ha trascorso i suoi trent’anni in acqua, dedicandosi esclusivamente al nuoto e lottando contro se stessa per superare ogni limite.
Ho sempre trovato Federica un po’ antipatica e supponente, ma leggendo la sua storia ho scoperto una persona che ha affrontato sacrifici immensi. Non si può immaginare quanto le sia costato ogni singolo gara in termini di fatica, stress, allenamenti e rinunce. La sua vita non è stata quella di una ragazza normale della sua etĂ : ha dovuto affrontare problemi fisici e psicologici, mentre noi, comodamente seduti sul divano, la giudicavamo.
Il nuoto l’ha assorbita completamente; le sue amicizie sono praticamente inesistenti al di fuori delle compagne e dei compagni di squadra, e gli amori si sono limitati a quell’ambiente. Pellegrini fa un’osservazione molto acuta: mentre gli uomini possono gareggiare, vincere e avere figli, per le atlete la situazione è ben diversa. Quando ha smesso di nuotare, la domanda che le veniva posta era sempre la stessa: “Quando diventerai mamma?”, come se l’unico scopo della vita fosse quello, come se prima avesse “perso tempo” dedicandosi al nuoto. Questa realtĂ mette in luce un pregiudizio diffuso: vincere sembra essere considerato un territorio esclusivo degli uomini.
Oro offre una prospettiva autentica sulla vita di una grande campionessa, ma soprattutto invita a riflettere sui sacrifici e le sfide che le donne devono affrontare nel mondo dello sport e nella vita. La sua storia è un inno alla resilienza e alla determinazione, e rappresenta un’opportunitĂ per capire meglio il percorso di una delle atlete piĂą iconiche del nostro tempo.